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venerdì, 09 Settembre 2011 "I giovani e i quotidiani", quanto è cambiato il rapporto con gli altri media?

Sono passati dieci anni dalla prima indagine realizzata dall'Osservatorio. Quali le differenze tra ieri e oggi?

Sta per iniziare l’anno scolastico 2011/2012 e sono ormai passati dieci anni dalla pubblicazione della prima indagine “I giovani e i quotidiani”, realizzata dall’Osservatorio Permanente Giovani-Editori in collaborazione con GfK Eurisko, con l’obiettivo di condividere i risultati del lavoro svolto nei primi due anni di svolgimento dell'iniziativa "Il Quotidiano in Classe".

Dall’indagine, condotta su campioni rappresentativi delle classi che hanno partecipato al progetto, coinvolgendo sia gli studenti che i docenti delle scuole, erano emersi molti spunti. A partire dai media utilizzati dai giovani per informarsi, oltre ai quotidiani: il 93% nel 2001 affermava di seguire i notiziari televisivi, il 59% di leggere le testate settimanali e il 48% quelle mensili. Interessante era anche il dato relativo ad internet. Il 74% degli intervistati si era collegato alla rete negli ultimi tre mesi e anche l’uso del telefono cellulare era diventato irrinunciabile per gli adolescenti.

Ma a distanza di dieci anni gli studenti di oggi risponderebbero nello stesso modo? La risposta appare scontata. Se da un lato i giovani dimostrano ancora molta curiosità nei confronti dei quotidiani e degli altri mezzi di informazione “tradizionali” è certo che l’utilizzo di internet sia aumentato in modo esponenziale.

Grazie al mobile, inoltre, è possibile leggere le notizie direttamente sul nostro cellulare e nel tempo tutte le grandi testate si sono dovute adattate, creando applicazioni ad hoc. Gli smartphone insomma sono entrati con prepotenza nelle nostre vite, ma a giudicare dall’entusiasmo dei professori e degli studenti verso il progetto “Il Quotidiano in Classe”, che si è rinnovato anche per quest’anno, sembra proprio che la vecchia carta stampata mantenga inalterato il proprio fascino.   



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