I giovani hanno delle paure. Niente di astratto o dettato da sciocche tendenze adolescenziali, ma timori concreti dettati soprattutto dal momento socio politico che stiamo attraversando. Secondo la ricerca ‘Giovani e Informazione' condotta da Gfk Eurisko, tra le principali fonti di “ansia” troviamo alcuni temi di attualità particolarmente caldi.
In testa a tutti c’è la crisi economica (43% “molto preoccupato”) e quindi l’aumento della disoccupazione (46%). Correlati a questi temi ci sono l’aumento del numero di “poveri” (37%) e l’aumento dei prezzi (35%). Lontani dal mondo politico i giovani intravedono i rischi legati all’instabilità del sistema politico in Italia (39%), piuttosto elevati anche i livelli di preoccupazione con cui si percepiscono i crescenti problemi legati all’ambiente (inquinamento in primis, 34%), all’esaurimento delle fonti energetiche (32%) e ai cambiamenti climatici (28%).
Non solo. Una delle principali questioni che alimenta il disagio giovanile è il lavoro. Il 73% dei ragazzi infatti si dichiara “molto o abbastanza preoccupato” per la ricerca del lavoro. Il 56% si preoccupa di avere le giuste competenze pratiche da spendere nella professione, mentre il 50% esprime l’inquietudine di riuscire a comprendere le dinamiche del mondo del lavoro. Numeri che nascondono un disagio da incanalare nei giusti sistemi, per evitare si diffonda in maniera anche incontrollata.
In effetti i più recenti dati pubblicati sulla disoccupazione sono poco confortanti. L’Istat, nell’ultimo trimestre del 2010, stima un tasso di disoccupazione in crescita che risulta pari all’8,7%. Ed è soprattutto il tasso di disoccupazione giovanile (dei 15-24enni) a registrare un tendenziale incremento raggiungendo il 24,7%.