La crisi di fiducia nei confronti delle Istituzioni è diffusa in particolare nei giovani, nei quali sembra mancare il senso della collettività e della cittadinanza attiva. Questi aspetti emergono dall’indagine “Giovani e Informazione”, realizzata lo scorso anno dall’Osservatorio Permanente Giovani – Editori in collaborazione con Gfk Eurisko.
I ragazzi interpellati, al quesito su quali siano i doveri di un cittadino nei confronti dello Stato hanno messo in cima alla classifica gli orientamenti più individualisti come rispettare le leggi (84%), essere informati su quello che accade (83%), pagare le tasse e conoscere le vicende politiche (79%). In fondo alla classifica invece figurano gli aspetti più partecipativi dell’essere cittadino, come confrontarsi con gli altri sui problemi sociali e politici (68%) e partecipare attivamente alla vita politica (54%).
Da questo atteggiamento deriva un minore impegno anche nella vita associativa. Solo il 14% degli intervistati ha affermato di fare volontariato in modo frequente e ancora meno giovani partecipano ad assemblee e dibattiti politici (8%).
Dall’indagine, insomma, emerge che per riuscire a contrastare questa tendenza occorre trovare una strada per riaprire il dialogo giovani-Istituzioni . In questo senso la scuola è sicuramente un luogo cardine per sviluppare il senso alla cittadinanza. Sia gli studenti che i docenti, in conclusione, auspicano che lo spazio destinato all’educazione civica venga incrementato.
L'Osservatorio Permanente Giovani - Editori è impegnato in prima linea per contribuire a ripristinare nei ragazzi il senso di cittadinanza attraverso il progetto "Il Quotidiano in Classe". La partecipazione a questa iniziativa, secondo l'indagine, rappresenta infatti un fattore evolutivo per i ragazzi. Al crescere dell’esposizione all progetto e del livello di coinvolgimento attivo, si assiste a una maturazione dei giovani che tocca trasversalmente diversi ambiti e aspetti del vivere: a partire dalla sfera individuale (sul piano valoriale e della responsabilizzazione), fino ad arrivare alla sfera sociale (riconoscimento del valore delle Istituzioni e valorizzazione della loro attività e voglia di partecipare).
I ragazzi che partecipano a "Il Quotidiano in Classe" hanno un interesse maggiore per la politica (+29%) rispetto ai propri coetanei e non la vivono come qualcosa di avulso dalla propria vita quotidiana. Gli stessi ragazzi hanno una visione del cittadino come variabile attiva del sistema, portatore anche di doveri oltre che di diritti: il dovere di votare (+14%), il dovere di tenersi informati su ciò che accade nel Paese (+13%), il dovere di partecipare attivamente alla vita politica (+8%), di conoscere la propria storia (+14%) e, non da ultimo, di pagare le tasse (+5%).