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venerdì, 24 Maggio 2013 Gli interventi dei grandi ospiti sul palco di "Crescere tra le righe"

Una sintesi di tutti gli interventi durante la prima giornata di lavori del convegno

Una sintesi degli interventi dei grandi ospiti sul palco di "Crescere tra le righe" nella prima giornata del convegno:

JOHN ELKANN (Presidente La Stampa)

"Giovani e informazione: lo zapping tra carta e tablet"

"L’editore focalizzato sul proprio mestiere è capace di affrontare meglio le sfide del futuro, con la Stampa.it abbiamo fatto progressi molto ampi, siamo la testata che cresce più di tutti anche su applicazioni mobili: il mobile è la novità di questo periodo.  Anche la carta punta sull’innovazione: sono molteplici gli esempi come contenuti speciali, oppure giocare sul cartaceo e digitale come la realtà aumentata che apre scenari nuovi che consentono di leggere  dal giornale fisico gli articoli e poi  vedere il film da tablet e telefonino. Il tablet crescerà molto di più in futuro della carta, ma la complementarietà con la carta premia. L’innovazione ci porterà ad avere meno consumo di carta. Il digitale sta crescendo molto rapidamente, anche la pubblicità sta aumentando sul digitale, mentre sul cartaceo sta diminuendo notevolmente, fino al 50%. L’integrazione tra tablet e cartaceo incrementa i lettori, tutti noi leggiamo molto di più rispetto un tempo, occorre vedere però l’aggregato tra i due. I lettori persi nelle copie cartacei non penso verranno recuperati.

Avere accesso a maggiore informazione ci rende più consapevoli e critici, la partecipazione che le persone possono avere è molto più reale, nell’evoluzione del mondo tutti possono avere informazione a costi più bassi. Aumenta la possibilità di partecipare ai cambiamenti, sperando in maniera evolutiva piuttosto che rivoluzionaria". 

DAVID THORNE (Ambasciatore Usa in Italia)

"Giovani e cittadinanza, il digitale per includere"

"Con l’ambasciata abbiamo fatto sforzi sull’economia digitale, facendo network con i giovani imprenditori, che si sono dimostrati pronti per questo mondo. Anche in Oklahoma vengono usati i social media per informare i cittadini, è un sistema di trasparenza più ampi, ma occorre uno sforzo di azione civica.

 Quando sono arrivato in Italia 4 anni fa vedendo che cosa è successo in America ero sicuro che in Italia la rete avrebbe avuto un effetto molto ampio sul voto politico, e questo è avvenuto con M5S ed è molto interessante per me che una grande parte di popolazione voglia essere coinvolta. Avrà un effetto sul futuro, credo che il M5S non si aspettasse tale effetto: non erano pronti, e non sapevano  come agire dopo le elezioni. Anche adesso si stanno chiedendo come interagire nel mondo istituzionale italiano. Devono prendere decisioni: hanno il dovere di farsi coinvolgere nel processo costituzionale del Paese, ma è una cosa che devono ancora imparare". 

FEDERICO GHIZZONI (Amministratore Delegato UniCredit)

"Parliamo del vostro futuro: Quanto conta il merito?"

"Ho avuto la fortuna di fare una lunga esperienza all’estero, lavorando spesso in Paesi emergenti. Il nostro modello di società protegge l’esistente, c’è una rigidità al cambiamento, si protegge il manager esperto e anziano e non si dà spazio ai giovani, e questa è una delle ragioni della crisi: non essendoci ricambio generazionale non si riesce a generare crescita. Noi esportiamo laureati e non ne importiamo. Siamo passati da un problema di meritocrazia ad un problema ancora più grave, cioè come inserire e far crescere i giovani nel mondo del lavoro. Il concetto di precariato, in altri paesi non è un problema così rilevante. Lavori in un’ottica di precariato, lasci un lavoro in un’ottica di trovarne un altro.

Le banche che crescono di più hanno il personale con l’età media più bassa. In più molte più donne. In queste banche la crescita è più alto, ma la questione è molto più ampia. Sulle banche c’è reputazione negativa, per certi aspetti meritata: devono tornare a fare attività su economia reale, avendo coraggio con imprese, essere più vicino alla clientela, tornare a impiegare capitale per quello che dà spendibilità rispetto a quello che è speculativo. Le banche devono essere percepite come motori allo sviluppo economico. L’Italia in proporzione è il Paese dove nascono più imprese. Il terreno c’è, ma va creata un’infrastruttura, non è solo questione di concedere credito. Noi sentiamo questa aspetto di dare un supporto alle aziende, ma anche le banche sono imprese che devono creare un profitto, seguendo principi etici e trasparenza: senza profitto non c’è crescita. Vogliamo fare impresa in modo sostenibile nel tempo".

ALESSANDRO PROFUMO (Presidente Banca Monte dei Paschi di Siena)

"Parliamo del vostro futuro: seguire le passioni o cogliere le opportunità?"

"I giovani devono sapere cogliere le opportunità professionali e fare ciò che a loro piace. Bisogna capire che cosa è la passione emotiva e quella legata alle capacità. Occorre confrontarsi con se stessi ed essere capaci di autocritica: capire se si è portati o meno. Le nuove generazioni hanno delle responsabilità nel mondo in cui vivono: è fondamentale che siano in grado di sostituire le vecchie generazioni. Molti di noi saranno spazzati via. I ragazzi oggi devono essere in grado di creare lavoro, dobbiamo tornare ad avere la mentalità del dopoguerra in cui nasce l’iniziativa imprenditoriale. È bene fare le cose per si è portati. Giovani emigranti? A me da molto fastidio il concetto di deresponsabilizzazione individuale".

ROBERTO NAPOLETANO (Direttore Il Sole 24 ORE)

"Il giornalismo di qualità e l'agenda delle sue nuove sfide"

"Nessuna tecnologia più esprime qualcosa se non c’è contenuto. La riforma sul lavoro non può in recessione aumentare i contributi sui contratti a termine. Dalla precarietà eterna c’è il rischio che nasca una generazione della paura e della sfiducia. Dobbiamo fare in modo che i giovani scelgano l’Italia. Dalla modifica del Titolo V della costituzione sono esplosi i costi della politica. La politica ha corroso il tessuto civile. Giovani e la politica: abbiate occhi aperti per individuare la cattiva politica e non imitarla mai più. Occorre studiare, interessarsi e investire sul proprio talento".

PIETRO SCOTT JOVANE (Amministratore Delegato Rcs MediaGroup)

"Il giornalismo di qualità in cerca di un nuovo modello di business - Il caso italiano"

"La tecnologia secondo il Gruppo Rcs porta benessere, ma nel mondo dell’editoria c’è un dilemma, internet ha creato una défaillance. Gli editori dei quotidiani sono stati molto attenti e bravi a seguire questo cambiamento. Ora servono più strumenti, non basta traslare contenuti tra carta e digitale, ma vanno colti servizi collaterali. In termini occupazionali il mondo dell’editoria affronterà un momento difficile. Servono sviluppi e investimento sugli sviluppi, ma anche trasformazioni delle persone giornalisti che si mettono in gioco. Dal testo al video e componenti audio. Il mondo dell’editoria va trasformandosi, serve coraggio per arrivare ad un nuovo modello togliendo la polvere dall’editoria. Tra giornale giornalisti e lettori il rapporto sino ad oggi è stato molto chiaro, ora da lettore si diventa anche contributori di informazioni attraverso i nuovi social. La notizia gratuita sta già impattando sul mondo dell’informazione, il vero tempa è far si che si mantenga la qualità delle notizie. La miglior buona notizia per l’editoria è il Tablet che porta con sè la capacità di potersi informare e quella di poter pagare. C’è un’inversione di tendenza tra web (gratis) e Tablet a pagamento. Ci vogliono investimenti per mantenere la qualità e l’indipendenza". 

MATHIAS DOPFNER

"Il giornalismo di qualità e il business digitale, gli editori alla ricerca della quadratura del cerchio - Il caso Tedesco di Axel Springer"

"Credo che il digitale è un ambiente stimolante per arrivare a un giornalismo migliore e più competitivo. Dobbiamo abbracciare il progresso, non ostacolarlo. Dobbiamo abbattere ai costi, ma dobbiamo stare attenti alla qualità, integrando i contenuti con elementi multimediali. Se sono ottimista è perché i giornali elettronici saranno preferiti, ma non è detto che tra qualche anno la gente non voglia leggere la carta stampata. È meglio avere un gruppo affezionato di lettori paganti rispetto a un milione di lettori gratuito. La cultura dell’abbonamento si inserisce gradualmente, ma è necessaria. In Italia l’editoria digitale non è distante da quella tradizionale. I siti web in Germania sono diverso rispetto a quelli italiani di informazione. Credo si debbano differenziare i prodotti, in alcuni casi riorganizzando la redazione".    

PIERGAETANO MARCHETTI

"Giovani e cittadinanza: leggere l'informazione di qualità per crescere liberi"

"Ritengo che non si debba eccellere per raccomandazioni, ma abbiamo bisogno di una grande forza di volontà. Se non siamo primi al traguardo non importa, ci sono tanti ruoli nella società e ognuno è importante in quello che fa. Si all’impegno di ciascuno, ma il mondo non è diviso tra chi arriva primo e chi dopo.

Qual è il ruolo del giornale, che sia carta o tablet? Se è di grande qualità dà un contributo alla libertà.

Certe volte la tenacia prende il sopravvento sul talento. La strada che intraprendiamo dipende anche dal caso, l’importante è non fare ciò per cui abbiamo repulsione. Se si è tenaci si emerge dal gruppo, non abbiate paura di essere soffocati dall’anonimato, la società riconosce chi ce la mette tutta. Ai giovani che vogliono intraprendere l’attività giornalistica dico che occorre una vocazione alla ricerca e passione per la comunicazione".

CARDINALE GIANFRANCO RAVASI

Giovani e cittadinanza, i valori al tempo di Facebook 

I giornali devono saper essere un esempio per i ragazzi, devono essere come un Magister (un maestro) che deve avere necessariamente qualcosa di più rispetto alle altre persone, ma deve anche saper essere Ministro (nella sua accezione di farsi meno) predisporsi all’ascolto. Con Papa Francesco è seguito da tantissimi ragazzi perché è stato capace di introdurre quel ‘minus’ cioè quel modo di comunicare che è farsi meno.

La sapienza, deriva dall’aver sapore, gusto; per essere sapienti occorre avere un po’ di intelligenza, nessun potere e molta passione. Il maestro perfetto è colui che valica le frontiere del suo sapere tornando a interrogarsi, tornando a cercare la conoscenza.

Facebook ed i social network sono una ‘terribile bellezza’ nelle mani dei più giovani. I ragazzi devono memorizzare 3 parole: 1) Indifferenza, con tutti i suoi sinonimi; 2) coscienza; 3) rimorso. Serve educazione e formazione per creare una persona nella sua pienezza, in grado di utilizzare al meglio questi strumenti.

La vostra testimonianza sul volontariato è una via per formare i giovani. La preparazione della persona è fondamentale, occorre perfezionare la propria sapienza attraverso la ricerca: in tutti i sensi, quale sviluppo di tutte le potenzialità. Purtroppo oggi i giovani non son educati al metodo, oggi si cerca tutto al computer, non si cerca il suo significato. L’elemento fondamentale è la capacità di giudizio e discernimento. Serve una testa benpensante.

Non ci si può sottrarre al cambiamento del modo di comunicare, sta avvenendo qualcosa di analogo a quello che avvenne per Galileo, lui pensava che avrebbe prolungato la sua visione nel mondo con il telescopio, il risultato fu la Rivoluzione copernicana. Per questo è indispensabile adottare un linguaggio che usa e ama la coordinata. Con un Tweet si hanno un numero limitato di caratteri, è importante l’incisività della notizia. Il compito del giornalismo è cogliere l’essenziale. La semplificazione non è l’unica possibilità di comunicazione, la subordinata è indispensabile, è fondamentale una scrittura articolata. Battiamoci perché questi strumenti nuovi conservino la necessità della complessità.

Il mio tweet: Date a Cesare quel che è di Cesare, ridate a Dio quel che è di Dio, in greco sono 90 caratteri inclusi gli spazi.

 

 





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