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venerdì, 12 Luglio 2013 "Pensare globale": la ricetta dell'Ue per le università

Questo il monito che Bruxelles lancia ai 4000 atenei europei per mantenere un certo appeal sugli studenti

Pensare globale. Questo il monito che da Bruxelles raggiunge le 4000 università dei 28 Stati per mantenere la propria attrattiva per gli studenti europei e per quelli provenienti da Paesi terzi, in un panorama in continua evoluzione, dove Cina e India sono sempre più competitive. 

La Commissione Europea lancia una nuova strategia che punta a dotare gli studenti universitari Ue degli strumenti necessari a lavorare in qualsiasi parte del mondo e affinché il Vecchio Continente mantenga il suo appeal. 

A questo scopo l’esecutivo Ue ricorda anche il programma Erasmus+, in applicazione a partire dal primo gennaio 2014, che raggrupperà tutti i programmi internazionali esistenti per aumentarne le sinergie. Oltre 400 milioni di euro saranno destinati ogni anno per sostenere la mobilità e la cooperazione tra le università europee ed i loro partner in tutto il mondo. E' vero che l'Europa continua ad attrarre tanti studenti stranieri, ma il sistema è in rapida evoluzione e si prevede che il numero degli studenti nel mondo si quadruplicherà, passando dai 100milioni del 2000 a 400milioni nel 2030, con una crescita molto forte in Asia e America Latina. 



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