Per qualcuno la Scuola è ricominciata già da qualche giorno. I primi a rientrare, seppur momentaneamente, sono stati gli studenti “sospesi” al termine dello scorso anno scolastico, e gli aspiranti psicologici, ma non solo, ovvero tutti gli studenti che si sono diplomati all’inizio dell’estate e che si stanno cimentando con i primi test d’ingresso per le facoltà di Psicologia. I primi hanno dovuto dimostrare di essere riusciti a colmare le proprie lacune, recuperando i cosiddetti “debiti” formativi (anche se molti l’avevano già fatto nel mese di luglio) mentre i secondi di aver scelto la strada giusta per il proprio futuro.
Uno studente su quattro è tra i “sospesi”, in pratica il 26,5 per cento degli oltre 2 milioni e mezzo di studenti iscritti alle scuole superiori (all’incirca 650 mila studenti). Secondo la rivista specializzata “La Tecnica della scuola” la maggior parte degli studenti con debiti provengono dagli istituti tecnici (30,5%), seguono poi gli istituti d’arte (29,2%), gli istituti professionali (28,7% ) e i licei (22,2%). Le classi ad essere maggiormente colpite sono soprattutto le prime delle scuole secondarie di secondo grado. Nei prossimi giorni gli studenti scopriranno se dovranno o meno ripetere l’anno.
Nel frattempo in alcuni atenei sono iniziate le prove per l’accesso ai corsi a numero programmato. Il 29 agosto si è tenuto, nell’Università di Padova, primo test d’ingresso. Lunedì è stata la volta degli aspiranti psicologi, ma anche dei futuri economisti, sia a Torino che a Padova. L’apice sarà il 9 settembre quando migliaia di studenti saranno impegnati nei quiz per l’accesso alle lauree di Medicina, Chirurgia e Odontoiatria.
Quest’anno ai test fa il suo ingresso il tanto discusso “bonus maturità” che viene attribuito agli studenti sulla base del voto di diploma ottenuto. Questo bonus servirà agli studenti più meritevoli per scalare la classifica nazionale, anche questa introdotta quest’anno per la prima volta, ed accedere alla facoltà prescelta. Non sono mancate le polemiche per l’eventuale disparità tra gli studenti, dal momento che le commissioni esaminatrici potrebbero aver adottato criteri differenti.
Fonte Corriere della Sera.it