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martedì, 04 Marzo 2014 In fabbrica a 13 anni: l’esperimento di una scuola media

L'esperimento per orientare gli studenti nella scelta della scuola superiore

A tredici anni, per i ragazzi che frequentano la terza media, cominciano le prime scelte come quella della scuola superiore da frequentare. Spesso questa scelta può vincolare in maniera più o meno diretta anche il futuro lavorativo, forse lontano, forse no. È questo il momento in cui, insieme alle proprie famiglie, comincia il toto scuola: classico o scientifico? Tecnico o professionale? Per aiutare gli studenti, e i loro genitori, il preside dell’Istituto Comprensivo “Salvo D’Acquisto” di San Salvo, in provincia di Chieti, Anna Paola Sabatini, uno dei dirigenti più giovani d’Italia, ha messo a punto un progetto: “Oltre la Media”. Partendo dal presupposto che la scelta della scuola debba essere affiancata da un’incursione nel mondo reale, quello del lavoro, ha preso i suoi studenti e li ha portati in azienda per vivere in tutto e per tutto (dall’assistere alle linee di produzione al mangiare in mensa con gli operai) la realtà lavorativa. È un esperimento questo che cerca di creare un ponte tra scuola e lavoro. “Oltre la Media” non è un nome casuale: si tratta di andare oltre i voti nelle materie, oltre la stessa scuola. Alcuni studenti sono andati a visitare la Pilkington, ex Società Italiana Vetro, oggi nella mani di un gruppo giapponese, che produce vetri per auto. Ciò che colpisce al primo impatto i ragazzi è la sicurezza: “Quando siamo stati lì, ci siamo resi conto di cosa voglia dire la sicurezza sul luogo di lavoro - racconta Chiara, una delle ragazze. Ci hanno dato degli occhiali da indossare per proteggerci dalle schegge, ci hanno raccomandato di seguire le linee sul pavimento...La cosa che mi ha più colpito è che c’erano più macchine che operai: oggi gli operai servono a controllare i procedimenti, il resto lo fanno le macchine”.

Buona parte dei ragazzi della “Salvo D’Acquisto”prosegue gli studi scegliendo il Liceo Scientifico, che è seguito dall’ all’Istituto Tecnico Industriale o quello Commerciale, mentre sono pochissimi i ragazzi che scelgono il Liceo Classico e anche quelli che optano per una scuola professionale. “San Salvo è un ex centro agricolo che ha cambiato faccia cinquant’anni fa grazie con l’innesto di alcune grandi aziende, come la Fabbrica Italiana Vetro, la Magneti Marelli... Attorno, sono cresciute una serie di piccole e medie imprese: che hanno distribuito il benessere in tutto il distretto. Ora siamo entrati in una seconda fase in cui le famiglie puntano sul secondo “step”: il riscatto culturale dopo quello economico”, racconta la Preside Anna Paola Sabatini, che aggiunge “in un momento di crisi come questo si può e si deve investire sulle competenze, i ragazzi sanno che non possono più fare affidamento sull’esperienza dei loro genitori che con la terza media hanno creato una piccola fortuna. Per questo ho voluto che i ragazzi facessero un bagno di realtà”.

Fonte corriere.it



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