I test Invalsi hanno preso il via oggi 6 maggio e proseguiranno nei giorni a venire secondo un fitto calendario che prevede il 6 e il 7 maggio per le classi seconde e quinte delle scuole elementari; sarà poi la volta, il 13 maggio, per le classi seconde delle scuole secondarie superiori e il 19 giugno per le classi terze medie. Ovviamente le prove saranno predisposte in modo differente, tendendo conto del livello scolastico a cui si riferiscono, ma al tempo stesso saranno direttamente collegate a quelle che sono le Indicazioni Nazionali (i programmi di studio). I test saranno costituiti da un minimo di 20-25 domande, per materia, per la seconda primaria fino ad un massimo di circa 50 domande, sempre per materia, per la seconda superiore. La durata dello svolgimento varierà a seconda del livello scolastico.
Inizialmente i test Invalsi sono stati molto criticati ma oggi, giunti al settimo anno di prove, si può affermare con certezza che 7 istituti su utilizzano i risultati dei test per la preparazione della nuova programmazione. I test Invalsi non sono test da superare, non ci sono, pertanto, né promossi né bocciati, si tratta in realtà di prove standardizzate per misurare i livelli di apprendimento e le competenze in italiano e matematica degli alunni interessati (circa due milioni). I test “servono a costruire dei parametri del reale funzionamento della scuola italiana, dare alle singole scuole un punto di riferimento esterno e verificato”, spiega la presidente dell’Invalsi, Anna Maria Ajello. L’obiettivo finale è quello di “far acquisire ai protagonisti dell’educazione la cultura della valutazione”.
Le scuole potranno rendere pubblici i risultati, che saranno comunicati ai dirigenti scolastici, in qualità di rappresentanti legali degli istituti, bisognerà attendere il mese di settembre. A settembre si potranno mettere a confronto i dati dell’edizione 2014 con quelli dell’anno precedente.
Fonte corriere.it