Un nuovo sistema di classificazione delle università targato Unione Europea. Non si tratta della "solita" classifica degli atenei al top, ma di un esame specifico di ciascuna università a seconda di determinati indicatori. Si chiama U-Multirank ed è una piattaforma sul web consultabile da tutti.
Sono 869, molti dei quali mai considerate finora, gli atenei classificati, in oltre 70 paesi, fra quali 31 italiane. La piattaforma online classifica le prestazioni delle università con voti da A, molto buono, a E, debole, secondo 30 indicatori raggruppati in cinque aree: insegnamento e apprendimento, coinvolgimento degli organi locali, trasferimento delle conoscenze, internazionalizzazione e ricerca.
Ogni utente può scegliere gli indicatori, produrre la sua classifica personalizzata e confrontare diversi atenei. Oltre 300 università presenti nel sistema non sono mai state classificate prima e questo significa «avere uno sguardo più completo sul livello dei nostri atenei e quindi poter agire a livello pratico per colmare le lacune», ha detto il Commissario europeo per l’Istruzione Androulla Vassiliou.
Tra le italiane inserite nelle classifiche ranking, l’Università di Trieste, dal punto di vista del coinvolgimento di partner imprenditoriali e amministrativi, si aggiudica tre A per i progetti di ricerca, la visibilità delle pubblicazioni e la percentuale di studenti laureati che lavorano nella regione. Debole invece nel numero di tirocini forniti a livello locale. La Bocconi di Milano, nel settore della ricerca, ha un ottimo rilievo internazionale (A), al pari di università come Harvard negli USA e Cambridge in Inghilterra, ma è scarsa nel coinvolgimento di partner industriali (D).
Per le facoltà economiche, la Scuola di Economia, Management e Statistica dell’Università di Bologna è considerata carente nella qualità dell’esperienza di apprendimento, nei corsi e nella disponibilità dei docenti. Caratteristiche che accomunano tutte le altre facoltà italiane nella lista, da quella dell’Università di Trento, il Politecnico di Milano e la Libera Università di Bolzano. L’ateneo trentino ha però un buon numero di laureati nei tempi stabiliti, le altre, come Milano, la Ca’Foscari di Venezia, l’Università di Bari e quella di Pisa, hanno giudizi intermedi.
Il sistema esamina per il momento facoltà di economia, ingegneria e fisica, ma entro il 2015 spazio anche a psicologia, informatica e medicina.