L’ultima ricerca, “Progetto Orientamento”, condotta su un campione di circa 1.900 neodiplomati nel 2012 per conto del Consiglio universitario nazionale (Cun), ha messo in evidenza quelle che sono le difficoltà dei neodiplomati nello scegliere il corso di laurea più adatto alle loro esigenze e capacità. Nel 2011 il tasso di iscrizione all’università per i neodiplomati era del 30%, tasso che è sceso complessivamente al 20% (tra il 2003 e il 2012) secondo quanto riportato dal Miur. Secondo la ricerca sono molte le difficoltà dei neodiplomati che si sono iscritti ad un corso di laurea solo nel 64% dei casi (con il 51% degli intervistati che ha deciso di dedicarsi solo allo studio, mentre il restante 13% ha deciso di alternare lo studio al lavoro). Ciò che colpisce dell’indagine è soprattutto il fatto che il 22% degli immatricolati ha fatto una scelta sbagliata, tanto che un 8% di questi ha abbandonata la facoltà al termine del primo anno, mentre un 14% è ancora iscritto ma ha cambiato corso di laurea o addirittura ateneo. Ad essere interessati dall’abbandono sono soprattutto gli studenti provenienti dagli istituti tecnici (24%), dagli istituti professionali (19%) e dai licei (solo nel 4% dei casi). Nella scelta della facoltà le fonti più utilizzate per effettuare ricerche di ogni tipo sono soprattutto internet (84%), la stessa università (64%), i genitori (37%), gli amici (36%), la propria scuola (23%) e infine i media e i giornali (19%). Il 75% dei neodiplomati coinvolti nella ricerca ha partecipato anche ad iniziative di orientamento post-diploma che evidenziano una forte collaborazione fra scuola e università. queste iniziative sono sempre vissute positivamente da chi vi partecipa.
Andrea Lenzi, presidente Cun spiega che “l’indagine evidenzia che la partecipazione alle attività di orientamento incide positivamente sulla capacità degli studenti di compiere una scelta consapevole per il proprio futuro lavorativo e/o di studio già prima del conseguimento del diploma e chi vi partecipa ottiene anche, in media, risultati migliori rispetto a chi non lo ha fatto”. Fabio Naro, consigliere Consiglio universitario nazionale e docente alla università Sapienza di Roma, ha diretto il sondaggio sottolineando che “gli studenti che hanno fatto orientamento si iscrivono all’università in percentuale maggiore rispetto a coloro che non vi hanno partecipato e ottengono in media risultati migliori rispetto a chi non lo ha fatto”.
Fonte lastampa.it