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venerdì, 11 Luglio 2014 Test Invalsi: ecco i primi risultati

Alle elementari si riduce il divario tra Nord e Sud, mentre il l Nordest è in cima alla classifica delle regioni più virtuose

Sono stati rivelati i primi risultati dei test Invalsi a sui sono stati sottoposti nei mesi scorsi 13.200 scuole, oltre 122 mila classi e quasi due milioni e 300mila studenti (tra bambini e ragazzi di II elementare, V elementare, III media e II superiore). I test hanno evidenziato che almeno per quanto concerne le scuole elementari si sta riducendo il divario tra Nord e Sud (i risultati degli studenti delle regioni meridionali si stanno infatti allineano a quelli degli alunni del Centro e del Nord Italia). Sono migliorati anche i risultati degli studenti degli istituti tecnici del Nordest nelle prove di matematica. In cima alla classifica delle regioni più virtuose troviamo il Friuli Venezia-Giulia, il Veneto, la città di Trento e, a sorpresa, le Marche. In fondo alla classifica, invece, maglia nera ancora una volta per alcune regioni del Sud (Sicilia in primis, seguita da Campania e Calabria) soprattutto per quanto riguarda gli istituti professionali che hanno evidenziato livelli di preparazione davvero molto bassi e un’alta percentuale di dispersione.

L’ultimo rapporto ha contribuito a spazzare via alcuni luoghi comuni ma ne ha anche confermati di altri. Uno dei luoghi comuni eliminati è sicuramente quello che vuole la scuola media come il buco nero dell’istruzione. Il direttore dell’istituto di ricerca Roberto Ricci afferma che “la scuola media non è il buco nero dell’istruzione. E’ che da quel piano l’edificio comincia a inclinarsi, e man mano l’inclinazione diventa più evidente ai piani più alti”. Un luogo comune confermato è quello sulla parità di genere che in realtà non esiste: in matematica i maschi continuano ad essere più bravi delle femmine, e Ricci a questo proposito rivela “è un elemento che deve far riflettere, considerando che invece nel rendimento generale le studentesse in media sono più preparate degli studenti. Quanto questo sia determinato da fattori educativi o da altri aspetti, va approfondito”.

I dati hanno evidenziato che la geometria è ancora un ostacolo insormontabile per molti studenti, ma anche che persiste il fenomeno del “cheating”, ovvero dell’aiuto dai parte dei docenti (è un fenomeno frequente soprattutto al Sud) nel suggerire le riposte agli studenti. A proposito di questo fenomeno, il presidente Invalsi, Annamaria Ajello, cerca di dare una spiegazione al comportamento dei professori: “non si sa quale sarà le destinazione di questi dati, e quindi si pensa che questi dati siano usati contro gli insegnanti”. “La valutazione è fondamentale per capire in quali zone concentrare le risorse del ministero – ha affermato  il sottosegretario all’Istruzione Roberto Reggi nel presentare i dati dei test Invalsi- E’ uno strumento importante di cui non dobbiamo avere paura, ma invece apprezzare tutta l’importanza per migliorare la scuola italiana”.

Fonte corriere.it

 

 



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