Uno nuovo sondaggio del sito Skuola.net ci porta questa volta a esplorare le menti di 2000 studenti sul loro rapporto con la scuola al rientro, dopo mesi di vacanze e di distacco da interrogazioni e compiti in classe. I duemila studenti intervistati mostrano uno spaccato sia di chi frequenta una scuola secondaria di primo grado che di frequenta una scuola secondaria di secondo grado. Dal sondaggio emerge che a pochi giorni dalla ripresa della scuola 1 ragazzo su 5 comincia ad avvertire disturbi del sonno, un 17% litiga è molto più irrequieto e questo lo porta a litigare in famiglia mentre un 15% modifica le proprie abitudini alimentari (o mangia di più o mangia di meno).
Da cosa dipende tutta questa ansia? Nella maggior parte dei casi si tratta della voglia di restare in vacanza che prevale su tutto il resto (4 ragazzi su 10 hanno non vogliono cambiare le abitudini acquisiste durante le vacanze, dallo svegliarsi senza orari al godersi il tempo libero). Alcuni studenti (più di 1 su 5) ammettono di aver semplicemente paura del rientro perché non ha terminato i compiti per le vacanze.
Il prof. Pietro Ferrara, pediatra e docente di pediatria presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore e l'Università Campus Bio-Medico di Roma afferma che “è evidente che ogni stacco, ogni cambiamento possa comportare una dose di stress nel bambino o nel ragazzo. Accade anche negli adulti che, rientrando al lavoro, avvertono maggiore affaticabilità, minore concentrazione fino addirittura ad una certa stanchezza fisica. Quindi lo stesso processo avviene nei ragazzi ma non dobbiamo medicalizzarlo eccessivamente: tutti devono saper riapprocciare alla scuola , gestendo quella dose di ansia naturale e comunque transitoria. Nella maggior parte dei casi infatti l'ansia svanisce dopo il primo giorno di scuola quando si affronta la “prova” tanto temuta. Se poi, nei 3 mesi di vacanza non si è fatto nulla, neanche i compiti, l'ansia cresce. Non solo per la paura di farsi trovare impreparati dal prof ma anche perché ci si è tenuti lontani dalla scuola per molto tempo ed ora bisogna rientrarci in contatto”.
Fonte lastampa.it