Negli ultimi anni si è sempre più parlato dei corsi online ma in tanti hanno storto il naso al solo accenno: un’ultima ricerca ha definitivamente dato il giusto valore a questa tipologia di corsi. Secondo il Mit, il Massachusetts Institute of Technology, il tasso di apprendimento non è inferiore a quello della normale didattica. Resta solo un’ombra: solo uno studente su dieci arriva a concludere il programma.
La ricerca è stata condotta sul campo con una serie di test che hanno permesso di mettere a confronto l’apprendimento di molte classi di Meccanica che fanno uso della piattaforma di e-learning edX: si è giunti alla conclusione che gli studenti apprendono meglio, e anche più cose con i corsi online, buoni i risultati anche per i meno istruiti. I corsi online hanno cominciato a diffondersi nel 2011, quando l’Università di Stanford ha lanciato un corso online sull’intelligenza artificiale raggiungendo in breve tempo l’incredibile cifra di 160mila iscritti.
Anche in Italia ci sono diverse Atenei che propongono dei corsi online come l’Università Federico II di Napoli attraverso il portale Federica, l’Università degli Studi di Torino, con un corso su «Trasparenza e corruzione», La Sapienza di Roma e la Bocconi di Milano tramite la piattaforma Coursera.
L’efficacia dei Mooc, ovvero dei corsi online, nella didattica universitaria, è stata spesso messa in discussione, vedi soprattutto per l’alta percentuale di abbandoni. Secondo Juan Carlos De Martin, docente presso il Dipartimento di Automatica e Informatica del Politecnico di Torino e co-direttore del NEXA Center for Internet & Society, parlando di una materia come la fisica: “si presta alla formulazione di esercizi e test di auto-apprendimento e che i ricercatori hanno misurato solo le prestazioni degli studenti del Mooc che hanno completato il corso, circa il 10% degli iscritti. Questo è un punto decisivo: mentre la frequenza fisica induce o, addirittura, obbliga gli studenti a concentrarsi sulla materia di studio in determinati momenti della giornata, l’efficacia dei Mooc dipende dall’autodisciplina degli studenti, una caratteristica che è fortemente legata allo status sociale”.
Fonte lastampa.it