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mercoledì, 10 Dicembre 2014 Superare il cyberbullismo: l'incontro di formazione

Ecco il resoconto dell'incontro tenutosi a Padova davanti ai docenti de "Il Quotidiano in Classe"

Si è svolto il 9 dicembre presso la sede della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, a Padova, l’incontro di formazione nell’ambito della nuova iniziativa speciale “Superare il Cyberbullismo” promossa dall’Osservatorio Permanente Giovani-Editori insieme alla collaborazione della Fondazione Cariparo. L’incontro, a cui hanno preso parte molti docenti delle scuole superiori del Veneto, ma soprattutto quelli della città e della provincia di Padova, è stato aperto da Roberto Saro, Segretario Generale della Fondazione ospitante che nel suo speach di saluto ha voluto sottolineare i motivi della collaborazione tra l’Osservatorio e la Fondazione nell’ambito de progetto “Il Quotidiano in Classe” e dell’iniziativa “Superare il Cyberbullismo”. Nel corso dell’incontro che è stato moderato dal giornalista del Corriere del Veneto, Giovanni Viafora, sono intervenuti il Professo Carlo Sorrentino, docente ordinario di Sociologia dei processi culturali presso l’Università degli Studi di Firenze e la Professoressa Ersilia Menesini, docente ordinario di Scienze della Formazione e di Psicologia sempre presso l’Università degli Studi di Firenze. “Una volta per punire un ragazzo lo si spediva in camera senza cena. Il che significava metterlo in isolamento. Oggi la stessa punizione non avrebbe senso, anzi rappresenterebbe quasi un premio: nella propria camera l’adolescente attraverso i social network è ultra-connesso con il mondo esterno”. Con questa visione il Prof. Sorrentino ha aperto il suo intervento. “Il fatto è che nella propria cameretta non si è più nemmeno riparati; rabbrividirebbe Goffman, ma ormai non esiste più il “retroscena” e si vive in costante “rappresentazione”. I giovani vanno educati a comprendere che quando sono in camera, connessi ai social network, non sono soli ma sono davanti ad un pubblico”. È ormai un dato di fatto che i canali di comunicazione siano completamente cambiati. Oggi la “realtà parallela” si chiama internet ed è in questa realtà che i giovani trascorrono la maggior parte del loro tempo: il 72% degli studenti delle classi superiori afferma di accedere a Facebook almeno una volta al giorno; il 23% vi trascorre dalla 5 alle 10 ore mentre l’8% ammette di essere connesso 24 ore su 24 ore, con la prima iscrizione che avviene intorno ai 13 anni.

Ed è proprio in questi nuovi ambiti di “socializzazione” che si annidano i rischi del cyberbullismo”. Ha aggiunto la prof.ssa Menesini “il cyberbullismo se si vuole è più insidioso del bullismo in carne e ossa. Si insinua dietro l’anonimato e ha la forza della persistenza. L’anno scorso, a Cittadella, si è suicidata una ragazza fragile che aveva chiesto aiuto ai suoi coetanei sul social network ask.fm, ma che in cambio aveva ricevuto solo spinte malefiche e deleterie”. Cosa fare? “Proibire serve a poco. Genitori e insegnanti devono aggiornarsi, capire ed educare alla visibilità” hanno detto in conclusione i due docenti.

 



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