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lunedì, 27 Aprile 2015 Ilquotidianoinclasse.it: ultima settimana del concorso

Siamo giunti al termine dell’edizione 2014/2015

È iniziata una “settimana” un po’ particolare: questo giovedì, 30 aprile, si conclude l’edizione 2014/2015 del concorso, ilquotidianoinclasse.it, quindi eccezionalmente, la settimana avrà una durata di soli quattro giorni! Ecco, dunque, con i temi di questa settimana!

Gianna Fregonara, blogger per il Corriere della Sera, nel salutare tutti i ragazzi che hanno partecipato al concorso nel corso dell’ultimo anno scolastico e nell’augurare una buona fine dell’anno scolastico, propone un tema, molto originale e creativo. Questa settimana i ragazzi dovranno provare a scrivere un articolo, di cronaca, con loro stessi come protagonisti immaginando una giornata del prossimo settembre 2015. Alcuni saranno tornati a scuola, altri andranno all’Università, altri ancora avvieranno nuovi progetti. Come si  immaginano una giornata tipo del “dopo vacanze”?

Massimo Esposti, blogger per Il Sole 24 Ore, lancia l’argomento di questa settimana ,sulle note di “Penso positivo” di Lorenzo Jovanotti. L’Italia sta attraversando un momento di forte crisi, sia economica che di valori, ma sta comunque cercando di risollevarsi. Anche la manifestazione dell’Expo 2015, ormai alle porte, risulta in quest’ottica una grande occasione per dimostrare che il nostro è un grande Paese, e che siamo, anche se lentamente, in ripresa. In questo momento, dunque, riusciamo davvero a “pensare positivo”, nonostante tutto?

Paolo Giacomin, blogger per il Quotidiano Nazionale,  non può non parlare dei terribili avvenimenti che da qualche settimana abbiamo sotto gli occhi tutti i giorni, vale a dire le stragi dei migranti nel Mar Mediterraneo, il cosiddetto Mare Nostrum, il mare di casa nostra ma anche dei Paesi del Nord Africa che, anziché fare da ponte tra due continenti, sta diventando ormai un vero e proprio cimitero. I giornali degli ultimi giorni offrono tanti spunti di riflessione su questo tema: dagli articoli di cronaca, con molti dettagli sui naufragi, alle interviste ad esperti, sino alle opinioni dei leader politici internazionali. Tutti hanno giudizi differenti ma ognuno, a suo modo, detiene un pezzo di verità. Giacomin non chiede di proporre una soluzione a questo problema, perché ne sono ben lontani anche i potenti dal trovarla, ma per lo meno di indicare che cosa ne pensano di un fenomeno che si può ormai definire un “nuovo olocausto”.

 



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