Durante la due giorni del convegno “Crescere tra le righe” che si è tenuto a Siena lo scorso 22 e 23 maggio gli studenti presenti all’iniziativa hanno avuto la possibilità di relazionarsi, fra i tanti ospiti, anche con Monsignor Nunzio Galantino, Segretario Generale Conferenza Episcopale Italiana, che è stato prima intervistato dal Direttore del Corriere della Sera, Luciano Fontana. Nella presentazione il Direttore Luciano Fontana ha elencato alcune caratteristiche umane del Segretario Generale, peculiarità che oggi gli permettono di essere molto attivo nel campo dei Mass Media.
Nel corso dell’intervista sono stati toccati due temi importanti che hanno molto animato Monsignor Galatino, che grazie alla sua esperienza di parroco per ben 36 anni, ha potuto lavorare tra la gente e tra i ragazzi carpendone timori e ragioni di vita: l’emergenza educativa legata allo stato dell’informazione italiana e l’emergenza circa la capacità dell’informazione di essere più presente e più constante in un momento in cui meno giornali possono portare a meno libertà.
In merito al problema dell’emergenza educativa, e non si parla di emergenza educativa dei ragazzi, degli adolescenti, ma anche di quella degli adulti, Monsignor Galantino afferma che “quando si parla di emergenza educativa non vuol dire che alcuni non vogliono essere educati; il problema è un altro: molto spesso a fronte di domande reali che sono quelle che vengono dai ragazzi, si mande a morire la gente sul piano educativo. Quando non si offrono tutti gli strumenti che si possono offrire tutti gli strumenti per l’informazione e per la formazione”. Monsignor Galatino riporta l’esempio della Battaglia della Marna (del 1918) quando giovani in cerca di ragioni di vita furono mandati a morire. “Educare vuol dire trasmettere, comunicare in modo credibile ragioni per vivere; di ragioni per vivere ne abbiamo tutti bisogno, il problema è che spesso non troviamo, intorno a noi, gente che queste ragioni per vivere le dia”. Il Segretario Generale della Cei aggiunge ancora che “chiunque fa informazione deve avere la pretesa di fare formazione e di fornire strumenti critici”.
Parlando invece della seconda emergenza sia il Direttore della Corriere della Sera che Monsignor Galantino, partono dalle dichiarazioni di Ernesto Ferrero, direttore del Salone Internazionale del Libro di Torino: “se venissero meno i giornali di carta stampata i giovani sotto i trent’anni non si accorgerebbero di questa realtà”. Il problema, secondo Monsignor Galantino, non è tanto la mancanza dello strumento “giornale” quanto piuttosto la mancanza di passione, di voglia, da parte dei giovani di cercare l’informazione per poter essere informati e formati, “per poter abitare in maniera consapevole, in maniera critica, questo mondo”. “Tanta gente – conclude a tal proposito Monsignor Galantino – è frequentatore di questo mondo e non abitante” ed è questo concetto che dovrebbe scuotere le coscienze di chi questo mondo dovrebbe abitarlo.