È stato presentato in questi giorni il Rapporto Invalsi e questi sono alcuni dei risultati che più risaltano: l’Italia scolasticamente parlando appare divisa in due con gli studenti del centro-nord che mostrano risultati migliori rispetto ai colleghi del centro-sud. Non a livello di scuola primaria dove gli studenti viaggiano sugli stessi livelli. Si cambia a partire dalla terza media: il Nord mette in evidenza risultati significativamente superiori alla media nazionale, il Centro mostra risultati intorno alla media e il Sud e le isole risultati al di sotto della media. Fra i tredici-quattordicenni lo scarto del Sud dal Nord raggiunge 14 punti in Italiano (e addirittura 18 nelle isole) e 19 punti in Matematica (22 nelle isole). E peggiora ulteriormente in seconda superiore, quando le differenze salgono, in Italiano, a 18 punti per il Sud (20 punti per le isole) e 21 in Matematica (26 punti nelle isole). Per molti studenti il problema è dato dalla matematica: giocando con le parole, il problema di matematica viene risolto durante i test, ma gli studenti non riescono a spiegare come sono giunti alla soluzione. Non mancano difficoltà anche nell’italiano dove gli studenti mostrano difficoltà ad affrontare testi espositivi, argomentativi e discontinui, quelli meno praticati nella quotidianità dell’attività scolastica.
Al top delle regioni troviamo Lombardia e Veneto dove gli studenti raggiungono risultati superiori alla media. Al centro spiccano le Marche con punteggi decisamente al di sopra della media nazionale in italiano e matematica sia nella scuola primaria sia nella secondaria di secondo grado. “Certamente - ha commentato il responsabile Area Prove Invalsi, Roberto Ricci, illustrando i dati delle rilevazioni - è un caso da studiare e, se possibile, diffondere la ricetta del successo che non è un exploit del 2015. È il quarto anno consecutivo che la regione vanta risultati molto buoni”.
Altro dato che si evince dai risultati: la riduzione del gap tra italiani e immigrati di seconda generazione. In generale, mentre gli esiti delle prove Invalsi degli allievi stranieri rimangono distanti da quelli degli studenti di madrelingua italiana, emerge una considerevole riduzione del divario per gli stranieri di seconda generazione, quelli cioè nati nel nostro Paese e che, solitamente, hanno interamente frequentato la scuola in Italia. “Questo dato - ha spiegato il responsabile Area Prove dell’Invalsi, Roberto Ricci - dimostra che la nostra scuola riesce a fare un efficace recupero”.
Fonte corriere.it