Per ilquotidianoinclass.it non ci sono ponti che tengano e anche questa settimana, puntuali come ogni lunedì, i tre blogger hanno lanciato i nuovi temi. Orsola Riva, blogger per il Corriere della Sera, parla di clima, dal momento che a Parigi si sta svolgendo la conferenza sul clima, in cui 167 Paesi stanno discutendo e affrontando l’emergenza del surriscaldamento globale. Dall’era preindustriale a oggi, a causa dei gas serra, in primis l’anidride carbonica, si è verificato un innalzamentodelle temperature di ben un grado celsius; a meno che non si inverta rotta, riducendo le emissioni di gas serra, in particolare da parte dei due colossi USA e Cina, da qui al 2100 ci saranno conseguenze catastrofiche: l’innalzamento del livello dei mari, la desertificazione di intere aree della terra, con la conseguente riduzione della produzione agricola e lo scoppio di guerre per la fame e la sete, e la diffusione di malattie tropicali. Bisogna prendere atto dello stile di vita che si conduce e fare in modo che sia più sostenibile per l’ambiente, per evitare questi scenari. Cosa ne pensano i ragazzi de ilquotidianoinclasse.it? Loro che sono i primi nativi ambientali, nati quindi con la consapevolezza dell’inquinamento, abituati alla raccolta differenziata, ai centri storici chiusi al traffico, che cosa fanno per cercare di ridurre la loro impronta ambientale e che cosa sono disposti a fare di più?
Luca Tremolada, blogger per Il Sole 24 Ore, parla di ambiente e clima. Sui quotidiani, in occasione del Summit di Parigi, sono apparsi articoli e infografiche sull’andamento delle emissioni dannose e sull’inquinamento. A prescindere da come si concluderà la Conferenza sul clima, la questione è una sola: il clima non ha nemici. È chiaro che tutti vogliamo un mondo migliore, più pulito e sostenibile, ma qualcosa ancora non va. C’è stata di sicuro una crescita non omogenea dei Paesi: quelli ancora in via di sviluppo, come l’India ad esempio, sostengono che i paesi industrializzati hanno dato il loro contributo in negativo all’inquinamento globale e che se sono ricchi è proprio per questo motivo. Non sono disposti, quindi, ad abbassare il loro livello di sviluppo, perché ora è il loro turno. Dall’altro lato, paesi come Europa, USA e Cina sono invece aperti al dialogo e a fare qualche sacrificio per salvare il pianeta. Tremolada, dunque, chiede di riflettere sull’inquinamento terrestre, sempre con un atteggiamento da veri reporter: cercando informazioni su cosa sono davvero le emissioni di CO2 e provando a capire se sono realmente inquinanti e perché.
Gianluigi Schiavon, blogger per il Quotidiano Nazionale, propone un tema molto attuale, dibattuto ormai da diversi anni: chi vincerà la sfida tra libri di carta e eBook? Resteranno solo gli uni o gli altri, oppure sopravviveranno entrambi? Su Quotidiano Nazionale della scorsa settimana è apparsa un’intervista di Piero degli Antoni al Presidente dell’Associazione Bibliotecari italiani, Enrica Manenti. Tra le altre affermazioni, la Manenti sostiene che a prescindere da quale formato librario sopravviverà all’evoluzione digitale del mondo, una cosa è certa: conservare e proteggere le biblioteche, tenendole comunque aperte al pubblico e permettendo a tutti di consultare e “toccare” fisicamente i libri. I dati di diffusione degli eBook in tutto il mondo sono in crescita, ma sarà un trend costante oppure ad un certo punto si arresterà? Schiavon invita gli studenti ad immaginarsi tra 50 anni all’interno di una libreria: verrà la voglia di prendere un libro dallo scaffale o piuttosto di scarichere un eBook?