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giovedì, 11 Febbraio 2016 Studenti “scarsi”: si riduce il numero ma ce ne sono ancora molti

Lo rivelano i dati di uno studio Ocse-Pisa sugli studenti italiani quindicenni “low performer”

Sono stati di recente rivelati i nuovi dati Ocse sulle percentuali di studenti italiani solitamente definiti “scarsi”. Quello che emerge da uno studio Ocse-Pisa sugli studenti quindicenni low performer, che si basa sui dati di un’indagine che risale al 2012, in cui si invitano tutti i Paesi a mettere il tema dell’insuccesso scolastico “tra le priorità dell’agenda politica sull’educazione” è che l’Italia ha ha ridotto il suo numero di studenti con risultati scarsi negli ultimi anni, ma ha ancora davanti molte sfide”.

In Italia, nel 2012 erano circa 140 mila gli studenti scarsi in matematica, il 25% del totale, e oltre 67 mila, il 12% quelli scarsi in tutti e tre i campi esaminati dal test Pisa (matematica, lettura, scienze). La percentuale dei low performer in matematica è superiore di 2 punti alla media Ocse, ma è calata di 7 punti in dieci anni. Anche per le altre materie la percentuale di allievi in difficoltà è calata negli ultimi anni: 4 punti in meno per la lettura tra 2003 e 2012, 7 in meno per le scienze dal 2006 al 2012. Entrambe restano però superiori alla media Ocse, rispettivamente al 20% e 19%, contro una media del 18%.  Performance scolastiche più basse, secondo lo studio, sono più diffuse tra gli studenti in condizioni socio-economiche svantaggiate, con una quota del 38%, contro 12% per gli studenti di famiglie agiate, e tra gli allievi delle scuole professionali, con una quota del 34%, contro 15% per i liceali. I ragazzi con risultati più scarsi, sembrano essere quelli che saltano più giorni di scuola, che passano meno tempo a fare i compiti (5,6 ore a settimana, contro 9,7 per gli studenti con livello sufficiente o superiore).

Fonte lastampa.it



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