Nei giorni scorsi, in pieno svolgimento dell’ultima prova dell’esame di maturità, la sede torinese della società francese Compilatio.net, specializzata nell’elaborazione di software di prevenzione del plagio e di controllo su Internet, ha diffuso i dati di un’indagine sull’autenticità delle tesine con cui gli studenti si presentano per il colloquio finale. La ricerca è stata condotta su 60 classi quinte di 11 scuole superiori del Piemonte e dell’Emilia Romagna. Sono state analizzate 191 tesine: la percentuale di similitudini rilevata dal software è in media di poco meno di un terzo (31,50%), di cui circa l’11% risulta corrispondere a delle citazioni e il 20% (1 pagina su 5) a potenziali copiature da Internet. “Circa una tesina su quattro è almeno per metà un lavoro non originale, con oltre il 50% di similitudini - spiegano i responsabili di Compilatio.net -. La fonte rilevata più spesso dalle analisi è wikipedia.org. Circa un quarto delle tesine possono ritenersi originali in quanto contengono meno del 5% di similitudini”. “Nelle scuole che hanno partecipato allo studio, senza scopo punitivo s’intende, l’esperienza è stata ritenuta positiva perché ha permesso di conoscere in modo oggettivo il contenuto dei lavori e, dove necessario, di confrontarsi con lo studente per spiegare regole o metodologie incomprese”. Un docente che ha partecipato all’esperienza ha spiegato che “si cerca di educare costantemente gli alunni a non copiare. Se riuscissimo a dimostrare con oggettività i plagi potremmo togliere agli alunni le false giustificazioni addotte”. Secondo Compilatio.net “nella globalità dei casi sospetti, è emersa principalmentela mancanza di consapevolezza sulle regole di uso del materiale a disposizione”.
In relazione al sempre più frequente utilizzo delle nuove tecnologie, il Liceo Attilio Bertolucci di Parma ha deciso di affrontare il tema del copia-incolla con misure di prevenzione specifiche. “La riflessione del Liceo Bertolucci - spiega Lorenzo Cardarelli, docente referente del progetto di prevenzione del plagio - muove dalla convinzione che copiare abbia a che fare con i principi della convivenza civile e che prevenire il plagio significhi agire nell’ambito dell’educazione alla cittadinanza e alla legalità. Il Bertolucci, compiuta una ricerca interna sulla diffusione dei fenomeni di copiatura, ha acquisito il software antiplagio e intende avviare un progetto-pilota orientato all’elaborazione di un documento di impegni (Honor Code). In una logica che, anticipando modalità di lavoro tipicamente universitarie, incoraggia la produzione di testi digitali e che, ben oltre la semplice dimensione sanzionatoria o dissuasiva, favorisce comportamenti socialmente responsabili e innalza la qualità dei prodotti degli studenti”.
Fonte lastampa.it