Dal prossimo anno anche i presidi saranno valutati e avranno anche una loro pagella. Da settembre infatti partirà la valutazione dei dirigenti scolastici. Attraverso queste valutazioni saranno attribuite solo ai più meritevoli le retribuzioni di risultato. Le valutazioni saranno effettuate da un team composto da ispettori ministeriali ed esperti esterni. Saranno giudicate le competenze gestionali e organizzative, la capacità di valorizzare il personale e l’apprezzamento della comunità scolastica. “Dopo 15 anni siamo riusciti a dare il via alla valutazione dei dirigenti scolastici”. A dirlo è il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini illustrando la direttiva che mette fine ai premi a pioggia ai dirigenti scolastici introducendo un meccanismo di valutazione che dovrebbe veder ricompensati solo i più bravi. Tre i tipi di obiettivi di miglioramento: ci saranno obiettivi generali individuati dal Ministero, obiettivi legati alle specificità del territorio individuati dagli USR e obiettivi specifici sulla scuola che deriveranno dal RAV (il Rapporto di autovalutazione) dell’istituto che il dirigente dovrà guidare. I risultati ottenuti dai presidi, valutati ogni anno, andranno dal “pieno raggiungimento” degli obiettivi, “avanzato raggiungimento”, “buon raggiungimento” e “mancato raggiungimento”. A seconda del livello raggiunto saranno assegnate retribuzioni di risultato diversificate.
Seconda la nuova disciplina i dirigenti che non raggiungeranno gli obiettivi, e che saranno quindi giudicati negativamente verranno spostati dalla Direzione regionale ad un altra scuola, e il giudizio dovesse essere ancora negativo non potranno più dirigere una scuola ma resteranno a disposizione dell’Ufficio scolastico regionale che assegnerà loro mansioni diverse.
Fonte lastampa.it