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venerdì, 30 Settembre 2016 Registro elettronico: usi e costumi

È presente ormai in quasi tutte le scuole italiane, ma sono molti gli studenti a metterci mano

L’uso del registro elettronico nella scuola italiana è in continua crescita ed è ormai presente in quasi tutte le scuole d’Italia. Le ultime rilevazioni del Ministero dell’Istruzione, aggiornate all’anno scolastico 2014/2015, dicono che il registro elettronico di classe era presente nel 69,2% degli istituti, il registro del docente nel 73,6%. Ma il dato va aggiornato, ed in positivo, secondo quanto riportato dai numeri raccolti da una web survey di Skuola.net, sulla tecnologia a scuola, che ha visto rispondere circa 4mila studenti di medie e superiori.  L’unica nota dolente emersa, è che sono spesso gli studenti a inserire i dati al posto dei professori. Secondo quanto riferito dai ragazzi, nell’86% dei casi l’uso del registro elettronico a scuola è una pratica consolidata. Il 60% degli studenti interpellati, infatti, dice che presenze, assenze, compiti e note vengono registrati esclusivamente su fogli elettronici, mentre per il 26% di loro gli si affiancano carta e penna, per sicurezza. Ma è confortante vedere che solo il 14% dica di utilizzare ancora i metodi tradizionali. 

Il Paese risulta ancora una volta diviso a metà: al Nord, ad esempio, è il 70% degli studenti a confermare l'uso di questo strumento digitale (il 91% se inseriamo anche i casi di coabitazione tra registro elettronico e cartaceo). Al Sud, al contrario, si scende in picchiata fino al 38%, con il 40% che utilizzano sistemi "misti". Più di 1 ragazzo su 5 proveniente dal Meridione, poi, ammette di non aver mai visto nella propria classe il registro digitale. Per quanto riguarda le modalità d’inserimento dei dati, il 74% riporta che quest’operazione avviene direttamente tramite i pc o i tablet presenti in classe. Nel resto dei casi, le informazioni vengono scritte su carta e inserite successivamente in aula professori o nel laboratorio computer, mancando dispositivi in tutte le aule (17%). Altrimenti si delega la questione al personale scolastico non docente (3%) o ci si organizza in altro modo (6%). 

Chi compila questi registri? Negli anni scorsi balzava agli occhi come, in molti casi, i docenti affidassero questo compito agli alunni, con conseguenti rischi di manipolazione dei dati. E il fenomeno non sembra migliorare: se dodici mesi fa erano solo 2 studenti su 3 a vedersi vietare tale pratica, oggi siamo al 68%. Praticamente non ci sono variazioni. Circa 1 intervistato su 10 testimonia l'abitudine del prof di permettere agli studenti di inserire dati nel registro di classe al suo posto. I genitori si stanno approcciando a un’innovazione pensata anche per loro, per renderli maggiormente partecipi del rendimento scolastico dei figli, nel migliore dei modi. Sembrano essere diventati sempre più tecnologici: il 43% dei ragazzi che hanno risposto al sondaggio dice che i propri genitori controllano assiduamente il registro elettronico (nel 2015 erano il 38%). Per 1 su 3, la consultazione avviene sporadicamente. A conti fatti 3 genitori su 4 – il 75% - hanno ormai preso dimestichezza con il "nuovo" strumento.  

Fonte lastampa.it



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