È partita ufficialmente la nuova edizione de ilquotidianoinclasse.it! Anche quest’anno sarà possibile partecipare da soli o insieme ai propri compagni di classe, realizzando post e commentando e condividendo quelli degli altri studenti. Chi non è ancora iscritto può farlo in qualsiasi momento, chi invece si è già registrato nelle passate edizioni, non dovrà iscriversi una seconda volta, ma potrà utilizzare l’account esistente, con lo stesso nickname e la stessa password.
Ma veniamo ai temi della prima settimana! Orsola Riva, per Corriere della Sera, propone un tema molto vicino ai ragazzi, quello dei compiti a casa. Da un recente studio dell’OCSE è emerso che gli studenti italiani sono quelli che fanno più compiti a casa, circa 9 ore settimana, contro la mezzora dei Finlandesi o dei Coreani. Attenzione: non è che i compiti non servano, anzi! Lo ribadisce anche il testo del PISA (Programme for International Student Assessment), il programma dell’OCSE per la valutazione internazionale degli allievi. Studiare un paio di ore in più alla settimana, infatti, secondo quanto sostiene l’indagine, consente di migliorare i risultati in matematica pari a circa 30 punti, ovvero l’equivalente di 9 mesi di lezioni in classe. Studiare serve, ma nella giusta quantità e nel giusto modo. Serve a sviluppare l’autonomia dei ragazzi, che si cimentano in attività senza il supporto dei propri genitori, conciliando il tutto con altre attività, come lo sport e gli hobby. E i ragazzi de ilquotidianoinclasse.it come studiano? Da soli o con l’aiuto dei propri genitori? Oppure, studiano con gli amici, magari usando WathsApp?
Luca Tremolada per Il Sole 24 Ore parla di Edward Snowden e Julian Assange. Chi sono? Il primo dei due è un ex tecnico della CIA (prima ancora era consulente della NSA, l’Agenzia di Sicurezza Americana) passato agli onori della cronaca per aver dimostrato di avere diverse prove di come queste grandi agenzie di intelligence stessero spiando, senza averne il permesso, intere nazioni, incluse autorità politiche e governi. È successo nel 2013, anno in cui Snowden è diventato uno degli uomini più ricercati sulla faccia della terra. Prima di lui, Julian Assange, cofondatore e caporedattore del sito WikiLeaks, divenne famoso per aver hackerato il sistema di informazione dei giornali, inondando 5 grandi quotidiani internazionali con documenti rubati alle diplomazie di diversi paesi e i carteggi tra le varie ambasciate. Il suo gesto fece emergere informazioni in parte già note e, comunque, poco chiare, ma gli valse in ogni caso un mandato d’arresto che, dopo varie peripezie, l’ha portato a rifugiarsi all’interno di un’ambasciata in Ecuador, dove non ha nemmeno accesso a Internet. Ma come mai Luca Tremolada parla di questi due uomini? Perché, a torto o a ragione, sono diventati quasi dei nuovi Che Guevara, degli eroi. Al di là dell’opinione sulla loro bontà o cattiveria, sono davvero degli eroi? Sono dei patrioti, tanto da meritare la grazia, oppure dei traditori, che hanno disubbidito ai loro governi, alle regole, alla sicurezza dei paesi? Sono persone a cui ispirarsi o solo dei pirati informatici che hanno pensato esclusivamente ai loro interessi?
Gianluigi Schiavon, per Quotidiano Nazionale, parla di Interrail. È un biglietto ferroviario, valido per un certo periodo, che garantisce la possibilità di viaggiare per un percorso illimitato all’interno di certi paesi europei. Si tratta di una formula un po’ vecchia, tornata alla ribalta in questi giorni grazie alla proposta del Commissario europeo per i trasporti Violeta Bulc di rendere l’Interrail gratuito per tutti i diciottenni. Il primo biglietto di questo tipo fu emesso nel 1972 e l’iniziativa ebbe subito un gran successo, forse proprio per il fascino del viaggio senza una meta precisa. Secondo i ragazzi, oggi che viviamo in un momento storico ben diverso dagli anni ’70, in cui compriamo i biglietti aerei low-cost per muoverci, ha senso fare una proposta come quella del Commissario Bulc? A loro piacerebbe fare un viaggio in Interrail, senza una meta ben precisa? E che percorso vorrebbero fare?