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martedì, 10 Gennaio 2017 Ilquotidianoinclasse.it: i temi della dodicesima settimana

Questa settimana i blogger parlano di scuola, di “fuga dei cervelli" e di città senza libri

Orsola Riva, per Corriere della Sera, parla proprio di scuola. Questo è un periodo molto impegnativo per gli studenti perché si chiude il primo quadrimestre, e la Riva chiede di fare un passo indietro per provare a pensare a una cosa che si fa a scuola e che piace molto ma che si vorrebbe poter fare di più. Ecco qualche esempio: magari agli studenti piace lavorare in gruppo ma non lo fanno abbastanza spesso, oppure gli piacerebbe fare più ore di laboratorio di biologia, di chimica, di fisica, o magari gli piacerebbe fare più ore di ginnastica, magari gli piacerebbe poter fare teatro, perché aiuta a mettersi in gioco. L’invito della Riva è quello di sentirsi liberi di dire “anno nuovo, scuola nuova”: cosa vorreste fare di più e meglio? 

Luca Tremolada per Il Sole 24 Ore  parla di  Carlos Tevez, l’ex campione bianconero di 32 anni che è andato a terminare la propria carriera nel campionato cinese per 32 milioni di euro. Il Sole 24 Ore ha pubblicato una classifica degli stipendi medi, e in Italia gli stipendi risultano essere più bassi della media, questo porta alla “Fuga di Cervelli”: è normale cercare lavoro laddove la retribuzione risulti più consona. Ma in un caso simile a quello di Tevez è normale chiedersi: meglio restare in Italia in un campionato glorioso e importante, o spostarsi verso un campionato meno importante ma meglio retribuito? Tremolada chiede:  Cosa ne pensano gli studenti? Sceglierebbero di stare a casa o sceglierebbero di partire per l’estero?

Gianluigi Schiavon, per Quotidiano Nazionale, parla di città senza libri. Anche se può sembrare un libro di fantascienza, è realtà. Da un articolo di QN “Malati di shopping, poveri di libri. Ecco l’Italia che non legge più.” Infatti, ben tredici milioni di persone vivono in comuni senza una libreria. Ecco i dati più significativi: il 21,1% della popolazione che risiede in comuni con più di 10 mila abitanti, non ha vicino una libreria. In sostanza, l’8,6% dei comuni italiani non hanno una libreria, e nelle isole e al sud, la percentuale di comuni senza librerie si alza fino al 33,3%. E per quanto riguarda le biblioteche? non va di certo meglio: circa mezzo milione di studenti italiani frequenta scuole prive di biblioteche. Questi dati, forniti dall’Associazione Italiana Editori, spaventano: ci fanno apparire come un popolo che non bada a spese per vestirsi, ma non si cura della propria cultura. Schiavon rivolge dunque la seguente domanda. Città senza libri: gli studenti ci andrebbero a vivere?

 



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