In Italia il tasso di dispersione scolastica continua a calare (13,8%) ma siamo ancora ben lontani dall’obiettivo fissato dall’Europa (10% entro il 2020). A dirlo è l’ultimo rapporto pubblicato da Eurostat che mette l’Italia al quinto posto per numero di abbandoni. Peggio dell’Italia fanno solo Portogallo, Romania, Spagna e Malta che già avevano un tasso di abbandoni molto alto. In realtà anche Inghilterra e Germania non hanno ancora raggiunto la soglia imposta dall’Europa: qui è la presenza di molti immigrati, una fascia di popolazione particolarmente esposta all’abbandono scolastico, a rendere più difficile il raggiungimento dell’obiettivo. Nonostante il trend in discesa in tutta Europa, il rapporto conferma lo svantaggio soprattutto dei maschi che praticamente ovunque (salvo che in Romania, Bulgaria e Repubblica Ceca) sono molto più a rischio delle ragazze: la media europea è del 12,2 per cento contro il 9,2.
Gli abbandoni sono in continuo calo, ma il passo dell’Italia è ancora troppo lento. In Portogallo, ad esempio, oggi il tasso di dispersione scolastica è analogo al nostro (14 per cento), ma nel 2006 il tasso era il doppio del nostro: il 38,5 per cento contro il nostro 20 per cento di partenza.
Molto forte è ancora la differenza fra Nord e Sud e, a livello più capillare, fra aree avvantaggiate e svantaggiate, centro e periferie. Solo per fare un esempio, il Veneto ha già superato il traguardo europeo (8 per cento) mentre Sicilia e Sardegna sono ferme al 24 per cento.
Il tasso di abbandono esplode nel primo biennio delle superiori, a dimostrazione del fatto che per ridurre la dispersione scolastica bisognerebbe intervenire prima di tutto sul passaggio delicatissimo fra scuola media e superiori mettendo in campo opportune politiche di orientamento che non possono essere demandate alle singole scuole.
Fonte corriere.it