Le classi iscritte al concorso devono produrre una sezione di Focus con articoli, immagini e ricerche frutto del lavoro di gruppo”.
Così recita il bando 2018/2019 per la nona edizione del concorso “FOCUScuola: redazioni di classe”, Ecco dunque un’ottima occasione sia per realizzare una vera didattica per competenze, come richiesto da anni dalle indicazioni legislative italiane, europee e, possiamo dire, di buona parte del mondo. Competenze che peraltro vanno valutate e certificate. E parliamo sia delle competenze disciplinari sia di quelle di cittadinanza.
Ma c’è di più: l’ASL, acronimo che indica l’Alternanza Scuola Lavoro, prevista per tutti i trienni delle scuole secondarie di secondo grado (200 ore i licei, 400 i tecnici e i professionali), che tanto preoccupa non pochi insegnanti, in particolare dei licei. In ambito liceale infatti è spesso difficile inserire i propri studenti in aziende, o, come si cerca a volte di fare, costruire una vera e propria azienda simulata. Più consono invece alla struttura dei licei, ma anche di altri istituti, è impegnare gli studenti nella realizzazione di prodotti culturali da presentare ad un committente esterno. Inseriti in gruppi di lavoro, gli studenti sperimentano così alcune dinamiche tipiche di una situazione lavorativa. Non è difficile pensare la preparazione del pezzo giornalistico proprio in quest’ottica. Ricordiamo da ultimo che il lavoro per il concorso potrebbe almeno in parte sovrapporsi, per quanto riguarda gli studenti dell’ultimo anno, con la preparazione della famosa “tesina” o percorso di approfondimento la cui presentazione apre il colloquio d’esame di maturità.
L’ impostazione didattica sarà dunque all’insegna dell’autonomia degli studenti e decisamente “laboratoriale”. Lasciar muovere i ragazzi con una buona dose di indipendenza non sembri una proposta paradossale e lassista: i ragazzi, sollecitati ad “arrangiarsi”, appaiono non di rado inizialmente un po’ disorientati, perdono tempo, fanno confusione e anche caos, baccano e quant’altro. Situazioni di questo tipo comprensibilmente preoccupano gli insegnanti, cui viene richiesto un intervento regolatore: il ruolo di “regista” deve essere infatti continuamente e autorevolmente esercitato.
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