imagi//osservatorionline.it/media/2021/09/Logo Tribuna.png

venerdì, 28 Giugno 2019 Università

Redatta la nuova classifica Qs World University Rankings: sono 34 le italiane presenti!

Nei giorni scorsi sull'edizione online del Corriere della Sera è stata pubblicata una nuova classifica Qs World University Rankings che misura l'eccellenza delle università mondiali. I parametri su cui si basa l’eccellenza delle università italiane sono principalmente due: "giudizio dei datori di lavoro" e "impatto della ricerca". 

Nonostante l'Italia risulti un po' penalizzata per via di alcuni parametri fondamentali (come il rapporto tra numero di docenti e di studenti, o la percentuale di studenti stranieri e di docenti internazionali) e gli atenei facciano fatica a tenere il passo delle migliori - Harvard, Oxford e Mit - gli analisti di Quacquarelli Symonds hanno incluso 34 atenei italiani, cinque in più rispetto alla precedente nella classifica di quest'anno, facendo dell'Italia il settimo paese più rappresentato (prima di Francia e Spagna). Tra le migliori italiane il Politecnico di Milano (149esimo posto) che si conferma per il quinto anno consecutivo prima università italiana e la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa che entra tra le top 10 per l’indicatore che misura l’impatto della ricerca prodotta. Le quattro le nuove università italiane sono Bari, Salerno, Udine e Parma. Quattordici le università che migliorano il posizionamento: tra queste il Politecnico di Torino, al 348esimo posto, precipitato di ottanta posizioni lo scorso anno e risalito di quaranta; l’università di Firenze, 448esima, che ha conquistato più di 50 posizioni; la Federico II di Napoli, 424esima casella, che guadagna 48 posizioni. Solo cinque quelle che retrocedono. In questa classifica perdono invece posizioni la Normale di Pisa (204esima, giù di 29) e la Cattolica.

Il QS World Ranking 2020 è stato stilato valutando reputazione accademica, giudizio di datori di lavoro e head hunter, rapporto tra numero dei docenti e numero degli studenti, numero di citazioni per docente, percentuale di studenti stranieri e di docenti internazionali. Sul podio, si confermano il Massachusetts Institute of Technology (MIT), la migliore università del mondo per l’ottavo anno consecutivo, l’università di Stanford e quella di Harvard. Nella top ten, nell’ordine, c’è Oxford che scavalca il California Institute of Technology, l’ETH di Zurigo (salita al sesto posto, migliore università dell’Europa continentale), Cambridge, University College di Londra, Imperial College di Londra, University of Chicago. Il posizionamento complessivo della Gran Bretagna risente dell’effetto Brexit: a causa del crollo del riconoscimento dei datori di lavoro e dell’aumento delle dimensioni delle classi, le 84 università del Regno Unito registrano la loro terza peggiore performance di tutte le sedici edizioni.

Quanto al Politecnico di Milano, non solo scala la classifica globale, ma è anche il più apprezzato dai recruiter internazionali: per "employer reputation" è 61esimo al mondo. Il suo punto di forza è la qualità dei laureati. L’Università Bocconi figura al 70esimo posto in questo importante indicatore, sebbene non compaia nella classifica globale essendo considerata un’università specialistica. Anche l’impatto della ricerca vale parecchi punti: nella "Citation per Faculty", che misura le citazioni nelle pubblicazioni scientifiche indicizzate dalla banca dati bibliometrica Scopus/Elsevier rispetto al numero di docenti e ricercatori, il Politecnico meneghino migliora di 26 posizioni passando dal 190esimo al 164esimo posto al mondo. Buone anche la proporzione di docenti (364esimo) e studenti (269esimo) internazionali. Ottimo risultato per la Scuola Superiore Sant’Anna Pisa, decima al mondo per "Citations per Faculty", l’indicatore che misura l’impatto della ricerca prodotta rispetto al numero di ricercatori. La Scuola Normale Superiore di Pisa è sedicesima al mondo nell’indicatore che misura la proporzione tra docenti e studenti. La concittadina Sant’Anna è centesima in questa misura, che penalizza fortemente le Università Italiane: ad eccezione di queste due, si classificano tutte oltre la settecentesima posizione. 

Diciassette tra le migliori 300 Università al mondo per Citations per Faculty sono italiane. È questo l’indicatore in cui gli atenei tricolori ottengono la performance migliore e rappresenta il 20% del punteggio totale. La metà sale, l’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia registra la crescita più elevata, migliorando di 109 posizioni, seguita dal Politecnico di Torino, che sale di 100 punti. L’Università di Trento figura al 142esimo posto in questo ambito, guadagnando novanta posizioni rispetto alla precedente edizione. "L’Italia possiede eccellenze universitarie straordinarie e ci auguriamo che la sua classe dirigente le sostenga con investimenti adeguati e politiche lungimiranti", ha dichiarato Ben Sowter, direttore della Qs Intelligence Unit.

Fonte ilcorriere.it



pag. 1   2   3   4   5   6