Una delle ulitime circolari, indirizzata agli studenti, di Andrea Bortolotti, preside dell'Istituto Comprensivo di Settimo Milanese, prima della chiusura della scuola cominciava con le parole "Riposatevi e divertitevi".
Nei sette punti del programma, un programma che è stato molto condiviso sul web, non ci sono indicazioni per esercizi o pagine da studiare. Ciò che caraterizzava la circolare è il linguaggio diretto; si invitano gli studenti a coltivate amicizie, viaggiare, dedicarci alla musica, ai film, ai libri e ai fumetti. Il Preside ha invitato anche a tenere un diario (o scrivere email agli amici).
Non è mancato anche lo spazio per l'impegno: sli studenti sono stati invitati a pulire un tratto di spiaggia, di prato o di bosco, e quello per un consiglio che sa tanto di preghiera: "scordatevi spesso il cellulare. Nei casi disperati dimenticatelo una sola volta. Nel secchiello del ghiaccio, con molto ghiaccio".
Andrea Bortolotti, da trent’anni nella scuola, prima come professore di filosofia e storia al liceo scientifico Vittorio Veneto a Milano e poi come Preside all'indomani del clamore nato ha affermato: "Non sono il preside che non dà compiti. Sono quello che suggerisce di mettere il telefonino nel ghiaccio. E ho scritto ciò che spero accadrà nel tempo della vacanza che non è quello della scuola". E sui compiti aggiunge: "Facciamo soltanto quelli che servono. Il ripasso si può organizzare in classe nei primi giorni di scuola. Contrario alla ritualità dei compiti, favorevole se sono occasione di apprendi-mento. Gli spunti sono quelli che ha elencato: servono esperienze di cultura, socialità, impegno. Perché le competenze che oggi chiediamo ai ragazzi non possono maturare soltanto a scuola".
Sull'uso dei celluari ha aggiunto che: "Un nostro studente ha mostrato le quattromila notifiche apparse sul cellulare che aveva spento nei tre giorni di viaggio con la scuola. A me pare che il tempo dei ragazzi sia molto occupato da una socialità virtuale, o troppo organizzato, fra corsi e attività. C’è una povertà di esperienze spontanee e autonome".
Alla filosofia del Preside Bortolotti si è associato anche Raffaele Mantegazza, professore di Pedagogia all’Università di Milano Bicocca: "I compiti dovrebbero essere pochi, belli e personalizzati, da interviste e video per chi viaggia a reportage nelle città chiuse per chi non parte. È l’indicazione che diamo ai futuri insegnanti. I processi di cambiamento hanno tempi lunghi ma la direzione è questa".
Fonte corriere.it