imagi//osservatorionline.it/media/2021/09/Logo Tribuna.png

venerdì, 12 Luglio 2019 Compiti estivi alternativi: riposo e divertimento

E' quanto ha consigliato il preside di una scuola ai propri studenti in un'ultima circolare!

Una delle ulitime circolari, indirizzata agli studenti, di Andrea Bortolotti, preside dell'Istituto Comprensivo di Settimo Milanese, prima della chiusura della scuola cominciava con le parole "Riposatevi e divertitevi". 

Nei sette punti del programma, un programma che è stato molto condiviso sul web, non ci sono indicazioni per esercizi o pagine da studiare. Ciò che caraterizzava la circolare è il linguaggio diretto; si invitano gli studenti a coltivate amicizie, viaggiare, dedicarci alla musica, ai film, ai libri e ai fumetti. Il Preside ha invitato anche a tenere un diario (o scrivere email agli amici).

Non è mancato anche lo spazio per l'impegno: sli studenti sono stati invitati a pulire un tratto di spiaggia, di prato o di bosco, e quello per un consiglio che sa tanto di preghiera: "scordatevi spesso il cellulare. Nei casi disperati dimenticatelo una sola volta. Nel secchiello del ghiaccio, con molto ghiaccio".

Andrea Bortolotti, da trent’anni nella scuola, prima come professore di filosofia e storia al liceo scientifico Vittorio Veneto a Milano e poi come Preside all'indomani del clamore nato ha affermato: "Non sono il preside che non dà compiti. Sono quello che suggerisce di mettere il telefonino nel ghiaccio. E ho scritto ciò che spero accadrà nel tempo della vacanza che non è quello della scuola". E sui compiti aggiunge: "Facciamo soltanto quelli che servono. Il ripasso si può organizzare in classe nei primi giorni di scuola. Contrario alla ritualità dei compiti, favorevole se sono occasione di apprendi-mento. Gli spunti sono quelli che ha elencato: servono esperienze di cultura, socialità, impegno. Perché le competenze che oggi chiediamo ai ragazzi non possono maturare soltanto a scuola".

Sull'uso dei celluari ha aggiunto che: "Un nostro studente ha mostrato le quattromila notifiche apparse sul cellulare che aveva spento nei tre giorni di viaggio con la scuola. A me pare che il tempo dei ragazzi sia molto occupato da una socialità virtuale, o troppo organizzato, fra corsi e attività. C’è una povertà di esperienze spontanee e autonome".

Alla filosofia del Preside Bortolotti si è associato anche Raffaele Mantegazza, professore di Pedagogia all’Università di Milano Bicocca: "I compiti dovrebbero essere pochi, belli e personalizzati, da interviste e video per chi viaggia a reportage nelle città chiuse per chi non parte. È l’indicazione che diamo ai futuri insegnanti. I processi di cambiamento hanno tempi lunghi ma la direzione è questa".

Fonte corriere.it



pag. 1   2   3   4   5   6