INTRODUZIONE
L’informazione riveste un ruolo sociale di grande importanza: è fonte di cultura e di opinione, bussola che orienta le scelte politiche e alimento dei fenomeni e dei comportamenti sociali. Il giornalismo, in tutte le sue forme, nasce da canali editoriali differenti che in qualche modo contribuiscono nel definire le scelte contenutistiche, lo stile e le linee editoriali. Alla luce della portata educativa e formativa dell’informazione, nel tempo si è sviluppato un sistema che potesse preservare il carattere pubblico della stampa: si parla di giornalismo sponsorizzato dallo stato, quando è in parte lo stato a farsi carico dei finanziamenti editoriali, ricavati anche dai contributi degli stessi cittadini. Questo sistema permette di garantire pari accessibilità e diffusione dell’informazione. Accanto a un sistema di finanziamento pubblico, ogni canale informativo è legato però anche ad agenzie editoriali che fanno capo a privati, tendenzialmente imprenditori, che si occupano di finanziare in parte cospicua la produzione giornalistica. In Italia il tema è molto dibattuto, in quanto a differenza di altri stati, non è riconosciuta una legge che regolamenti il conflitto di interessi nel campo dell’editoria: ciò corrisponde dunque a una mescolanza di ruoli e funzioni che legano il mondo giornalistico a quello delle imprese e, a cascata, una serie di vincoli nella scelta delle tematiche o dei fatti da trattare, che non possono andare nella direzione di rendicontare con obbiettività e imparzialità tutti i settori di pubblica attenzione. In questo modo, cioè, l’attività giornalistica risulta legata agli interessi di chi ne è a capo, non riuscendo a dare espressione in modo completo e sincero alle diverse correnti d'opinione, ai movimenti e ai cambiamenti che si verificano nella società e nel mondo o ridistribuendo in modo imparziale le ragioni della popolazione o le motivazioni del governo. Accanto a finanziamenti statali e privati dei singoli gruppi editoriali, i giornali ricorrono a una terza forma di contributo economico, la pubblicità, che anche in questo caso può andare a determinare rapporti di influenza e dipendenza tra le diverse aziende sponsor ed il resoconto imparziale e completo di quel che succede nel mondo.
Le diverse fonti di informazione possono quindi in modo diverso agire sul ventaglio di notizie selezionate e sul tipo di dati comunicati, chiudendo spesso il lettore in un confronto non più equo od equilibrato, da cui si possono trarre assunzioni ed opinioni limitate o superficiali. Questo è un primo passo che aiuta a spiegare parte delle influenze che da lettori subiamo nella lettura delle informazioni. A catena ce ne sono molte altre.
Sapendo come l’informazione possa influire sulla lettura della realtà, sull’interpretazione dei fatti, sul consolidamento di idee e credenze, sembra quindi fondamentale comprendere come si struttura il giornalismo di oggi e quali sono le trappole in cui è possibile incappare.
Si propone quindi, in questa prima fase di lavoro, di aprire un confronto sulla percezione del giornalismo e delle potenziali minacce a una corretta informazione.
BRAINSTORMING
1- Cosa viene in mente parlando di giornalismo?
2- Chi è il giornalista?
3- Quali sono le minacce a una corretta informazione?
4- Cosa non funziona nel giornalismo di oggi?
5- Cosa funziona nel giornalismo di oggi?
6- Cosa mi aspetto dal giornalismo?
RIFLESSIONE GUIDATA
Il professore, partendo da quanto raccolto nel brainstorming degli studenti, può guidare una prima riflessione che verta sui seguenti punti:
- ruolo sociale dell’informazione;
- riconoscimento dell’importanza dell’impatto e dell’influenza dell’informazione sulla formazione di idee e percezioni;
- ruolo del giornalista;
Articolo 1
Libertà d’informazione e di critica
L’attività del giornalista, attraverso qualunque strumento di comunicazione svolta, si ispira alla libertà di espressione sancita dalla Costituzione italiana ed è regolata dall’articolo 2 della legge n. 69 del 3 febbraio 1963:
«È diritto insopprimibile dei giornalisti la libertà d’informazione e di critica, limitata dall’osservanza delle norme di legge dettate a tutela della personalità altrui ed è loro obbligo inderogabile il rispetto della verità sostanziale dei fatti, osservati sempre i doveri imposti dalla lealtà e dalla buona fede. Devono essere rettificate le notizie che risultino inesatte e riparati gli eventuali errori. Giornalisti e editori sono tenuti a rispettare il segreto professionale sulla fonte delle notizie, quando ciò sia richiesto dal carattere fiduciario di esse, e a promuovere lo spirito di collaborazione tra colleghi, la cooperazione fra giornalisti e editori, e la fiducia tra la stampa e i lettori».
Articolo 2
Fondamenti deontologici
Il giornalista:
a) difende il diritto all’informazione e la libertà di opinione di ogni persona; per questo ricerca, raccoglie, elabora e diffonde con la maggiore accuratezza possibile ogni dato o notizia di pubblico interesse secondo la verità sostanziale dei fatti;
b) rispetta i diritti fondamentali delle persone e osserva le norme di legge poste a loro salvaguardia;
c) tutela la dignità del lavoro giornalistico e promuove la solidarietà fra colleghi attivandosi affinché la prestazione di ogni iscritto sia equamente retribuita;
d) accetta indicazioni e direttive soltanto dalle gerarchie redazionali, purché le disposizioni non siano contrarie alla legge professionale, al Contratto nazionale di lavoro e alla deontologia professionale;
e) non aderisce ad associazioni segrete o comunque in contrasto con l’articolo 18 della Costituzione né accetta privilegi, favori, incarichi, premi sotto qualsiasi forma (pagamenti, rimborsi spese, elargizioni, regali, vacanze e viaggi gratuiti) che possano condizionare la sua autonomia e la sua credibilità;
- f) rispetta il prestigio e il decoro dell’Ordine e delle sue istituzioni e osserva le norme contenute nel Testo unico;
- g) applica i principi deontologici nell’uso di tutti gli strumenti di comunicazione, compresi i social network;
- h) cura l’aggiornamento professionale secondo gli obblighi della formazione continua.
(Testo unico dei doveri del giornalista Approvato dal Consiglio Nazionale nella riunione del 27 gennaio 2016, Art. 1-2)
ATTIVITA’
Si divide la classe in gruppi da 5 persone.
1) Il professore invita ogni gruppo ad osservare dal computer/tablet una testata giornalistica diversa. Gli studenti dovranno scorrere la pagina web della propria testata prestando particolare attenzione e interrogandosi su:
- Come appaiono le notizie?
- Di che cosa si parla di più?
- A quali notizie darebbero maggiore risalto?
- Che cosa cattura maggiormente l’attenzione?
- Quali sono le parole che rimangono maggiormente impresse?
- Quantità ed effetto delle immagini
- Quantità ed effetto dei video presenti
- Quantità di pubblicità
2) Gli studenti sono invitati a riorganizzare la pagina web osservata, segnando su un foglio che cosa cambierebbero a livello di:
- Notizie (cosa si pone in rilievo, cosa si aggiunge, cosa si elimina)
- Titoli (sostituzione/aggiunta eliminazione di parole)
- Immagini/video
- Pubblicità
CONFRONTO
Conclusione del lavoro con un confronto e una condivisione dei lavori effettuati dai diversi gruppi che porti a una riflessione critica su quali aspetti possono avere un impatto nella lettura delle notizie e sul come riconoscerli.