Alessandro Latterini
Università degli Studi di Firenze
A seguito della rivoluzione tecnologica sono mutate significativamente le modalità di fruizione delle news. Una volta lo strumento era il quotidiano cartaceo, oggi lo smartphone è il dispositivo digitale più importante per l'accesso alle notizie in tutti i paesi. Con la pandemia si è verificata una ulteriore saldatura di questo fenomeno, anche se dal “Digital Report 2022” prodotto dall’Oxford Institute si è verificato un leggero calo del consumo di notizie su tutti i dispositivi negli ultimi mesi del 2021. Probabilmente è dovuto dalla saturazione degli utenti dalle news. Infatti, trovandosi in una perenne condizione di sovraccarico cognitivo, tendono ad essere maggiormente selettivi sui propri dispositivi.
Nell’arco di nove anni gli utenti che accedono alle news tramite smartphone sono raddoppiati in tutti i Paesi. In particolar modo in Spagna, dove tre persone su quattro utilizzano il proprio dispositivo come mezzo per accedere al mondo esterno.
Immagine 1: Percentuale di utenti che hanno utilizzato uno smartphone per le notizie nell'ultima settimana (2013-2022).
In Italia nel 2013 gli utenti che utilizzavano lo smartphone per la visualizzazione di news costituivano soltanto il 25%. Oggi sono il 69% in linea con gli altri paesi oggetto di studio. Nove anni fa il device maggiormente utilizzato era il computer (58%), mentre oggi è utilizzato da poco più un terzo degli utenti.
Oltre alla frequenza di utilizzo, è estremamente utile comprendere con quale applicazione gli utenti accedono alle notizie con il proprio dispositivo. In questo frangente il ruolo dei social media è diventato estremamente importante per la diffusione e condivisione delle news. Infatti, all’interno di queste arene possiamo trovare contenuti video o testuali che si focalizzano su uno o più argomenti di attualità. I siti web delle testate sono sempre meno frequentati in quanto sono percepiti come meno diretti ed immediati. Inoltre, un utente nella propria bacheca ha maggiori probabilità di trovare un contenuto di proprio interesse anziché nel sito.
Nel 2017 il 23% degli utenti accedeva alle notizie tramite i social. Oggi questo dato è incrementato considerevolmente e quasi un terzo degli utenti complessivi (28%) utilizza tale tipologia di percorso. Va nella direzione opposta la percentuale di coloro che accedono ai siti web. Difatti si parte dal 32% nel 2017 per arrivare al 23% nel 2022. Ovviamente, si tratta di un dato aggregato e bisognerebbe vedere nel dettaglio. La varianza spiega in parte perché sia più facile far pagare le notizie online in alcuni Paesi anziché in altri.
Per quanto riguarda l'utilizzo specifico delle notizie all’interno delle piattaforme, Facebook rimane il social network più importante, ma è sceso di sei punti percentuali dal 2014. Twitter ha ristagnato nell'ultimo decennio in termini di numerosità complessiva di utenti, ma continua ad essere un punto di riferimento tra i giornalisti e i politici. A seguito dell’acquisizione da parte della proprietà di Meta, Instagram è molto più utilizzato e ha registrato un incremento di dieci punti percentuali. Nonostante il recente ingresso, TikTok ha già superato Snapchat. Infine, Whatsapp è molto utilizzato in alcune aree del mondo densamente popolate, ad esempio la Nigeria.
Immagine 2: Percentuale di utilizzo dei social media per l’accesso alle notizie 2014 – 2022.
Nei primi anni di diffusione di internet, la quasi totalità delle notizie era in formato testuale. Con l’avvento di Youtube e i social media, hanno avuto un forte incremento i contenuti in formato video notizia. Nonostante l’impetuosa crescita, gli utenti preferiscono ancora leggere le notizie online piuttosto che guardarle. Questo discorso vale per tutte le fasce di età, anche se è meno marcata in quella compresa tra i diciotto e i ventiquattro anni. Ciò è dovuto alla loro maggiore esposizione a social come Facebook, Instagram e TikTok. Infine, è interessante osservare come un utente su cinque fruisca nella stessa misura i contenuti testuali e video. In conclusione, la componente testuale è ancora egemone nella fruizione delle news, ma i contenuti in formato video sono in forte ascesa, soprattutto tra le popolazioni giovanili e, dunque, è ipotizzabile un sorpasso nei prossimi anni.
Immagine 3: Percentuale di chi legge le notizie in formato testuale o video.
Coloro che privilegiano la testualità delle notizie affermano che è più veloce e dia all’utente un maggiore controllo. Quest’ultimo è inteso come la maggior possibilità dei singoli ad accedere e scegliere contenuti graditi. Inoltre, molti utenti sono infastiditi dalla serie di annunci che appaiono prima della visualizzazione video. Questo elemento è percepito come una vera e propria perdita di tempo e di concentrazione.
In alcuni casi i video sono percepiti come contenuti che non aggiungono nulla a quanto presentato nel testo. Infine, la fruizione video può comportare problemi tecnici, specialmente in aree periferiche, e costi elevati in termini di consumo di dati.
Al contrario, gli individui che preferiscono guardare le notizie online sottolineano la semplicità della fruizione e un maggior coinvolgimento. Secondo alcuni, le notizie in formato video generano un immaginario più forte e raccontano una storia più completa, rendendola di fatto più immediata. Infine, molti sostengono di imbattersi nei video perché appaiono comodamente all’interno dei feed dei propri profili social. In seguito alle precedenti visualizzazioni, aumentano sensibilmente le possibilità di ritrovarsi nella propria bacheca contenuti simili.
In conclusione, la lettura delle notizie va per la maggiore, ma l’espansione dei contenuti video sicuramente provocherà una inversione di tendenza nei prossimi anni.
Proposta di attività in classe
- Siete una piccola emittente che segue i lavori del Consiglio regionale toscano. In che modo organizzereste i contenuti? Preferiste creare comunicati, oppure video in cui sono contenuti i frammenti di interventi dei consiglieri?
- Siete stati chiamati a dirigere la campagna elettorale di un candidato. In quale modo organizzereste i contenuti?