Nella cornice di Borgo La Bagnaia, nei pressi di Siena, il 26 settembre del 2008 si è svolto un nuovo appuntamento del ciclo “I grandi incontri” promosso dall’Osservatorio Permanente Giovani-Editori. Questo nuovo appuntamento ha visto protagonista Monsignor Rino Fisichella, allora Rettore della Pontificia Università Lateranense e Presidente della Pontificia Accademia per la Vita, che ha risposto alle domande di una folta rappresentanza di studenti proveniente da tutta Italia.
L’incontro si è aperto con un intervento del Presidente dell’Osservatorio, Andrea Ceccherini, al quale è seguita l’intervista del giornalista Rai Bruno Vespa che ha rivolto una serie di domande a Monsignor Fisichella sul tema “I Giovani e i valori”, tema di grande rilevanza per la formazione delle giovani generazioni. Non sono mancati anche temi più scomodi come il testamento biologico, l’esigenza di una nuova classe dirigente e soprattutto la ragione: “Dobbiamo avere il coraggio di dare forza e spessore alla nostra ragione, la ratio è ratio, la capacità di pensare e riflettere è molto importante. Ognuno di noi – ha proseguito Fisichella – deve essere capace prima di tutto di ricercare in se stesso il senso della vita per portare avanti un proprio progetto di vita”.
La serata si è conclusa con la premiazione dei vincitori del concorso “Dialoghi Quotidiani” promosso dall’Osservatorio Permanente Giovani-Editori e dall’Associazione Culturale Attilio Monti presieduta da Marisa Monti Riffeser che spiegando le motivazioni del premio ha ricordato l’operato del padre: “Mio padre era un uomo che mi ha insegnato come nella vita si debba sempre agire guardando all’altruismo e ai grandi valori. E’ un insegnamento che ancora oggi mi aiuta. Non può che aiutare anche Voi”.
Quest’iniziativa concorsuale ha avuto come obiettivo la sensibilizzazione dei giovani sul tema del dialogo interculturale e dell’integrazione che è possibile anche attraverso la cultura dell’informazione. Un modo per promuovere in classe il dialogo e il confronto, strumenti utili per acquisire quelle conoscenze e capacità che possono consentire ai ragazzi, una volta usciti dalla scuola, di sapersi muovere in contesti più aperti e complessi senza temere le diversità, che al contrario saranno vissute come un valore aggiunto.